testimonianze + 2009 Luglio 3

 

Care amiche ed amici delle ragazze e ragazzi di strada, vi mando un documento dove le ragazze di strada parlano delle loro amiche. L’hanno scritto all'intenzione di una cara amica del gruppo di Treviso che appoggia la casa 8 di marzo. Piera, la nostra amica è colpita da una grave malattia, e ho scritto al gruppo di Treviso per darle la nostra affettuosa vicinanza in questo momento del passaggio.

 

Con piacere constato che l'importanza dell'amicizia diventa sempre maggiormente riconosciuta nel Mojoca e nella nostra rete. Lo abbiamo sperimentato nell'affettuosa accoglienza che Piero Nota e la sua famiglia a Torino, Carla e Cesare, un gruppo di amici a Piossasco, Angelina e Nico e altri care amiche ed amici di Pinerolo hanno riservato a Valentina ed a me durante la nostra visita.

 

A Piossasco abbiamo fatto una riunione con un gruppo di amiche ed amici. Io avevo finito il mio intervento parlando dell’importanza dell'amicizia come alternativa al progetto di morte del imperialismo. Quale non fu la mia sorpresa quando, invitata dalla propria madre, Irene, 4 anni, prese la parola dove ci disse quanto era importante l'amicizia per lei e di come stava bene con i suoi amici. Poi fu il suo fratellino Sebastiano, 3 anni, che disse che anche gli animali sono i nostri amici, che dobbiamo trattarli bene, dar loro da mangiare. Durante la stessa riunione Chiara, 14 anni, sorella dei due bambini fece un'analisi sorprendente della condizione attuale e dei suoi amici.

 

Questo ha fatto crescere la mia convinzione che la storia non è finita e che l'alternativa si può costruire dal basso con intensi rapporti di amicizia e di condivisione. Penso anche che dovremmo dare una maggiore attenzione ai bambini e ai giovani. Ascoltarli con molta attenzione, farli partecipare alle nostre riunioni.

 

Da questo mio viaggio in Piemonte traggo anche l'impressione che molte delle nostre amiche ed amici sono come smarriti di fronte alla situazione attuale, alla prepotenza dei potenti, all’odio dei partiti razzisti, alla mancanza di una alternativa credibile nei partiti dell'opposizione. Quindi c'e la tentazione di rinchiudersi nella propria casa scontenti ed impotenti. Penso invece che adesso è urgentissimo riunirsi, discutere dei problemi, tentare di prendere qualche iniziativa anche piccola che sia a livello locale o a livello internazionale. Quando incontro i gruppi adesso si parla maggiormente dell'Italia che del Guatemala, perché se anche meno intensi si ritrovano gli stessi problemi in Italia che in Guatemala. Su questo tema spero di avere più tempo per scrivere prima della mia partenza per il Guatemala. Mancano pochi giorni e c'e ancora tanto lavoro.

 

Un affettuoso abbraccio,

Gerardo