testimoniannze + 2007 dicembre 5

VIAGGIO DI KENIA, MARIA ELENA E GERARDO NELL’AMICIZIA EUROPEA

Settembre-Novembre 2007

Vi mando un diario telegrafico dei dibattiti, incontri e interviste che la delegazione del Mojoca, composta da Kenia, Maria Elena ed io, Gerardo, ha svolto in Italia e in Belgio. In conclusione presento una valutazione dei risultati raggiunti.

Settembre

25 – Partenza dal Guatemala.

26 - Arrivo a Roma. Ci aspettano all’aeroporto Leonardo Da Vinci Remo Marcone, Massimo Silvestri, Adriana Cancellieri e suo marito Gianpaolo. Cena a casa di Gerardo.

27 – Riposo a casa e cena da Loretta Cavazzini, volontaria nel 2000, suo marito Manolo Gutiérrez e sua figlia Georgina.

28 – Dibattito a Caprarola, organizzato dalla famiglia e amici e amiche di Maurizio Bruziches, volontario nel 2001, deceduto a maggio di quest’anno. Dopo il dibattito, cena con la famiglia e gli amici. Accompagnati da Remo Marcone.

29 -. Nel pomeriggio, visita a Giulio Girardi, grande amico del Mojoca, che ci ha aiutato ad elaborare la pedagogia dell’amicizia liberatrice. Ci accompagna Maria Vasquez.

30 – Visita ai comuni del Basso Rubicone in Romagna, accompagnati in macchina da Massimo Silvestri e sua moglie Molli Vecchi.

Ottobre

1- Al mattino, nel comune di  Savignano sul Rubicone, incontro con il sindaco Elena Battistini, con Tiziano Gasperoni, síndaco di Gatteo e con Gianfranco Miro Gori, sindaco di San Mauro Pascoli. Incontro con la stampa.

María Elena e Kenia conquistano il cuore del sindaco di Savignano, cantando “Las Mañanitas” per il suo compleanno. Pomeriggio, visita ad una casa-scuola per bambine abbandonate e al centro di salute per donne in difficoltà. Alla sera, dibattito a S. Mauro Pascoli.

2 – Al mattino, dibattito con gli studenti del Liceo Scientifico di S. Mauro Pascoli. Alla sera, incontro alla Provincia di Forlì, con i rappresentanti di altri Paesi ospiti di questa Provincia.

I sindaci dei tre municipi non solo hanno promesso una sovvenzione per il Mojoca e l’assessore, Maria Grazia Montanari di S. Mauro Pascoli, una donazione di 500 Euro per le adozioni a distanza, ma anche continuano il loro appoggio al Mojoca e si impegnano nel vigilare per il rispetto dei diritti umani delle ragazze e i ragazzi di strada.

3 – Viaggio dalla Romagna fino ad Amelia dove troviamo rappresentanti di altri gruppi del Guatemala che partecipano all’Assemblea dell’ONU dei popoli a Perugia o all’ONU dei Giovani a Terni.

4 – Riposo a Roma

5 – Viaggio a Terni, accompagnati da Remo. Al mattino, Assemblea Generale delle delegazioni dei vari continenti che sono presenti all’ONU dei giovani. Kenia prende la parola a nome del Movimento. Incontro con Patrizia Sentinelli, vice-Ministro degli Esteri con delega alla Cooperazione, alla quale consegniamo una documentazione e illustriamo brevemente la condizione dei giovani, delle ragazze e dei ragazzi di strada e la invitiamo a visitare il Mojoca durante la sua visita in Guatemala programmata per l'inizio di dicembre. Nel pomeriggio, partecipazione ai gruppi di lavoro sul tema “Dalla periferia alla partecipazione come cittadine e cittadini”.

6 – Partecipazione al lavoro di gruppo sull’analisi della condizione dei giovani in America Latina. Nel gruppo incontriamo una rappresentante dell’associazione sorella dei NATS di Colombia. Facciamo anche parte del gruppo incaricato nell’elaborazione del documento sulla condizione delle e dei giovani in America Latina. Gli organizzatori di questo evento così importante a livello mondiale, ci hanno detto che il contributo del Mojoca all’analisi della condizione dei giovani dei quartieri popolari e della strada, è stato molto apprezzato e sarebbe stato incluso nel rapporto finale.

7 – Partecipazione all’Eucaristia nella comunità di base di S Paolo a Roma, con nostre testimonianze sulla strada. Pranzo con numerosi amici e amiche. Alla sera, incontro e cena con il comitato di gestione di Amistrada.

8  - Dibattito nella sala della Provincia di Roma con il consigliere Nando Simeone, che ha promesso di appoggiare il Mojoca sia economicamente che vigilando sul rispetto dei diritti umani delle ragazze e dei ragazzi di strada.

9 – Inizio del viaggio al Sud, accompagnati in macchina da Massimo e Molli. Ci fermiamo a Fondi, nella casa accogliente di Nino e Maria Teresa Lisi, sul mare. Festeggiamo il compleanno di Nino cantando “Las Mañanitas”.

10 – Viaggio a Eboli. Siamo accolti nella casa di Anna e Adriano Grimaldi. Cena-incontro con un gruppo di circa 20 persone.

11 - Al mattino, incontro al Liceo Scientifico di Eboli. Alcuni docenti e studenti si impegnano con alcune borse di studio. Nel pomeriggio, viaggio a Potenza. Alla sera, incontro e cena con i responsabili dei programmi del gruppo di Potenza e principale finanziatore delle borse a distanza.

12 – Alla sera dibattito nella chiesa di S. Rocco.

13 – Gita nei dintorni di Potenza. Alla sera, cena con numerosi amici e amiche nella casa di Paola ed Emilio che ci hanno visitato due anni fa al Mojoca.

14 – Al mattino, testimonianza durante l’eucaristia nella chiesa di S. Anna. Nel pomeriggio, dibattito ad Avigliano, organizzato da Lorenzo e il suo gruppo.

15 – Partiamo per Catanzaro dove siamo ospiti di Rosa Fiore e il suo marito Gaetano. Dibattito organizzato da Maria Teresa, reduce di un tirocinio di 3 mesi nella casa 8 Marzo. Presenti circa 100 giovani e dopo il dibattito, cena sociale e successivamente riunione con le amiche e gli amici di Maria Teresa. Vogliono, insieme a Rosa e Gaetano, formare un gruppo in questa città.

16 – Partiamo per la Sicilia. A S. Giovanni ci imbarchiamo con la macchina e la nave ci porta a Messina. Alla sera siamo accolti nella bella casa dei genitori di Laura Giarrusso, che è tornata da poco da un tirocinio di 6 mesi nel Guatemala. C’è un nuovo compleanno da festeggiare con il canto di “Las Mañanitas” per il padre di Laura.

17 – Dibattito a Catania dove, sotto la spinta instancabile di Laura, si forma un nuovo gruppo di amicizia.

18 – María Elena e Kenia vanno al mare con Laura mentre gli adulti visitano la città Alla sera, viaggio con la nave verso Napoli.

19 – Ritorno a Roma.

20 – Alla sera, assemblea generale di Amistrada, con la partecipazione delle amiche e gli amici di molte regioni italiane Testimonianze di Kenia e Maria Elena, relazione di Gerardo sulla situazione del Guatemala e del Mojoca. L’assemblea prende l’impegno di continuare ad appoggiare il Mojoca nel prossimo anno con un contributo annuo di 150 mila Euro. Tutte le compagne e i compagni della Giunta Direttiva sono confermati nelle loro funzioni.

21 – Cena e incontro con i giovani della comunità di base di S. Paolo nella casa di Anna Cavallaro.

22 – Incontro con Nadia De Mond, responsabile nazionale di Mani Tese per America Latina, che conferma la decisione di continuare ad appoggiare il programma della scuola del Mojoca.

23 – Accompagnati da Remo, andiamo a Sulmona in Abruzzo, dove per prima volta nella loro vita, Maria Elena e Kenia hanno visto la neve Alla sera, dibattito nella comunità montanara. Pasquale Iannamorelli che anima da molti anni il gruppo di pace nella città, ci consegna un assegno a nome della Regione Abruzzo. Speriamo che questo incontro aiuti a creare un gruppo stabile in questa regione. Siamo ospiti nella casa del fratello di Pasquale e di una amica.

24 – Al mattino, incontro con le ultime classi delle scuole superiori nel Liceo Scientifico di Sulmona. Nel pomeriggio, ritorno a Roma.

25 – Ultimo giorno a Roma. Prepariamo le valigie.

26 – Accompagnati da Giampaolo e Adriana, andiamo in macchina a Firenze dove siamo accolti nella casa di Carolina e Giovanni e dei loro figli Gerardo ed Evelina. Alla sera, cena sociale e dibattito nella sala parrocchiale di Piagge, alla periferia di Firenze Nonostante le difficoltà nel raggiungere il luogo e una pioggia torrenziale, partecipano oltre 100 persone. Se il tempo fosse stato più clemente, avrebbe partecipato il doppio delle persone. Il dibattito e la cena sono stati organizzati dai gruppi locali di Amistrada e da Mani Tese. E da don Lorenzo Santoro e la sua comunità.

27 – Gianpaolo e Adriana ci accompagnano a Lucca, dove siamo ospiti di Chiara Ferroni, che fece un tirocinio di sei mesi in Guatemala, e dei suoi genitori. Nel pomeriggio, presentazione del video di Roberto Giovannini “Principesse e sognatori nelle strade”, in una sala del municipio di Lucca. Dopo il dibattito, si forma a Lucca un gruppo di solidarietà. Alla sera, partecipazione ad una cena sociale del gruppo di commercio equo e solidale di Lucca. Breve testimonianza alla fine della cena e promessa di un appoggio al Mojoca.

28 – Con i genitori di Chiara, visitiamo la Torre de Pisa. Ritorno a Firenze con Giampaolo e Adriana.

29 – Incontro di oltre un ora nel municipio di Firenze con il presidente del consiglio comunale, Eros Cruccolini e con i consiglieri Diaw Mbaye, Gregorio Malavolti e la presidente del consiglio degli stranieri, Divina Capalad. I rappresentanti promettono di vigilare affinché siano rispettati i diritti umani delle ragazze e dei ragazzi di strada, di far votare un ordine del giorno a questo proposito e di cercare l’appoggio dei deputati italiani ed europei.

30 – Riposo a Firenze.

31 – Viaggio in treno fino a Venezia dove ci accoglie Francesco, del gruppo di Treviso. Alla sera, dibattito dove il gruppo riconferma il suo impegno con il Mojoca, in modo particolare con la casa delle ragazze.

Novembre

1 – Giovanni Brisotto ci accompagna a visitare Venezia. Gita romantica in gondola. Nel pomeriggio, prendiamo il treno che ci porta in cinque ore a Torino. Il racconto di due emigrati dell’est permette a Kenia e Maria Elena di rendersi maggiormente conto che l’Italia non è un paradiso per i poveri. Il nostro amico Oscar, che ha fatto due periodi di volontariato nel Mojoca, ci aspetta alla stazione e ci accompagna alla casa accogliente di Angelina e Nico.

2 - Dibattito nella sala comunale di Pinerolo. L’assessore che rappresenta il sindaco, promette l’appoggio del comune nel rispetto dei diritti umani delle ragazze e dei ragazzi di strada. Ha partecipato al dibattito una numerosa rappresentanza dei gruppi di amicizia di Piossasco e Rivalta.

3 – Con Angelina, Nico e Oscar saliamo fino ai 2 mila metri di altezza nelle Alpi affinché Kenia e Maria Elena possano toccare la neve.

4 – Dopo un pranzo a Piossasco, nella casa amica di Carla e Cesare, Oscar ci accompagna a Milano alla casa di Santina e Marina, pilastri della solidarietà italiana

5 –Incontro nella sede centrale di Mani Tese, con la partecipazione di un rappresentante della Fondazione Piccini, che si è recente unita con la Camera di Lavoro di Brescia. Promette di partecipare con Mani Tese, al finanziamento della scuola del Mojoca . Pranzo con la presidente nazionale di Mani Tese che celebra il suo compleanno con la tradizionale “Las Mañanitas”. Nel pomeriggio, incontro con docenti della facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università La Bicocca, per studiare le possibilità di collaborazione tra la Facoltà e il Mojoca. L’incontro è stato organizzato dalla nostra amica Ottavia Albanese.

6 – Al mattino, Kenia e Maria Elena svolgono la loro prima lezione all’Università con alcune centinaia di studenti e alcuni docenti. Nel pomeriggio dibattito nella sala messa a disposizione dalla Provincia di Milano.

7 – Viaggio in aereo fino a Bruxelles. André Stuer ci aspetta e ci accompagna a Genappe, nella casa di famiglia che sarà per quindici giorni la casa autogestita “Otto Marzo” in Belgio. Michel ci ha preparato la cena.

8 – Nel pomeriggio, accompagnati in macchina da Marcel Englebert, partiamo verso la Gaume, regione del sud del Belgio, dove si trova il coordinamento della Rete di amicizia belga. Siamo ospiti per quattro giorni della coordinatrice Jacqueline e di suo marito Marcel Englebert nella loro casa accogliente di Marbehan. Il loro figlio Benedetto ci insegna un gioco di carte che allieterà molte delle serate seguenti.

9 – Al mattino, Maria Elena e Kenia hanno la sorpresa gradita di veder cadere la neve, come se fosse venuta solo per loro, perché succede molto raramente in questa stagione. Intervista alla radio nazionale belga. Successivamente, con un giornalista della televisione regionale. Nel pomeriggio con un giornalista di “Vers L’Avenir”, giornale belga molto diffuso, che dedica tutta una pagina al Mojoca. Alla sera, incontro e partecipazione ad una cena sociale nel mercato, dove i produttori della regione vendono direttamente i loro prodotti ai consumatori. Questa associazione è stata fondata dal nostro amico André Wenkin, che ospita il segretariato della rete belga.

10 – Riposo e gita con Nathalie che è stata recentemente per 15 giorni alla casa 8 marzo. Cena in casa di Claire che ha visitato il Mojoca nel 2006.

11 – Nel pomeriggio, dibattito pubblico nella sala parrocchiale di Habay-La-Neuve.

12 – Andiamo con Jacqueline ad Arlon, capoluogo municipale della provincia di Luxemburgo. Siamo ricevuti nel ristorante della scuola alberghiera in un pranzo di festa, dove partecipano studenti che hanno già iniziato il loro appoggio al Mojoca. Nel pomeriggio, incontro con queste due classi. Successivamente, partiamo verso la nostra casa a Genappe, accompagnati da Jacques.

13 – Jacques ci accompagna a Bruxelles per un incontro con i responsabili animatori di “Entraide et Fraternité” che appoggiano il programma delle Quetzalitas. Incontriamo Ana Vassallo e altre amiche e amici che ci hanno visitato l’anno scorso in Guatemala.

14 – Andiamo a Liegi con André Stuer. Troviamo nel municipio il consigliere Hutgens, assessore alla interculturalità che promette l’appoggio del comune di Liegi e dei parlamentari belgi ed europei nella difesa dei diritti umani delle ragazze e dei ragazzi del Guatemala. Alla sera, cena e dibattito nella casa Nica, organizzato da Marta Reguero, Luis Dávila e Odette Goffard. Incontriamo anche Barbara Minet, che vive in Germania e vorrebbe formare un gruppo di solidarietà in questo paese.

15 – Nel pomeriggio, accompagnati da André Demarque, incontro nella città universitaria di Louvaine-La-Neuve, organizzato con il CETRI (Centro Studio e Appoggio alle Lotte dei popoli Latinoamericani) da Amelie Cambier e Xavier Liesenborghs, che hanno lavorato per un anno nella scuola del Mojoca. Jacques vuole festeggiare con una cena la futura nascita del suo primo nipote e ci invita ad un ristorante italiano.

16 – Nel pomeriggio, incontro Denise e Christiane della Fondazione TK che ha appoggiato per tre anni il progetto di formazione delle donne. Denise e Christiane ci hanno visitato in Guatemala. Speriamo che la collaborazione tra le nostre associazioni potrà continuare nei prossimi anni. Alla sera, cena sociale e incontro con il centro belga del Servizio Civile Internazionale. Alcuni partecipanti si dichiarano disponibili a realizzare un anno di volontariato nel Mojoca. Finito l’incontro, verso mezzanotte, Xavier e Amélie, che ci hanno accompagnato, ci fanno vedere la piazza centrale di Bruxelles e il Mannekenpis (il celebre bambino che orina), sotto un gelo tagliente.

17 – Nel pomeriggio, dibattito a Louvranges, organizzato da André Stuer, Xavier, Amelie, André e Anne Marie Demarque. Molti altri amici di altri gruppi come Jacqueline, Marcel ed Anne e Philippe di Bruxelles, partecipano a questo incontro.

18 – Riposo a Genappe.

19 – Andiamo con Françoise Boucau al collegio Cardinal Mercie a Braine-l’Alleud, dove troviamo dei gruppi di studenti che hanno aperto un negozio di commercio equo e solidale e vogliono aiutarci. Dopo abbiamo realizzato un breve dibattito con un gruppo di una classe.

20 – Incontro nel quartiere popolare di Laeken (Bruxelles) con le numerose organizzazioni che lavorano con la popolazione povera e spesso immigrata. Queste associazioni sono coordinate dal nostro amico Jacques Hanon. L’incontro era organizzato da Emilio Danero e la commissione giovani di Laeken, che ci hanno promesso essere i rappresentanti a Bruxelles della nostra Rete di Amicizia.

21 – Riposo, ultime spese e preparazione delle valigie a Genappe, nella nostra casa degli ultimi undici giorni insieme in Europa.

22 – André Demarque ci accompagna all’aeroporto di Bruxelles. Kenia e Maria Elena ritornano nel loro paese. Riescono ad orientarsi nell’infinito labirinto dell’aeroporto di Madrid. Sono ricevute con una cena di gala nella casa “Otto Marzo” dove ora vivono tredici ragazze e sei bambini. Anche gli altri 13 ragazzi della "casa degli amici" e altre ragazze e ragazzi di strada partecipano alla festa.

 

Kenia e Maria Elena erano venute in Europa come ambasciatrici del Mojoca, spero che ora saranno in Guatemala ambasciatrici dell’amicizia di tante persone e dei gruppi che hanno incontrato. Hanno potuto constatare non solo la delicatezza e tenerezza con la quale siamo stati accolti ovunque, ma anche il lavoro straordinario, la generosità e creatività che contraddistinguono le persone che fanno parte della nostra Rete di amicizia Si sono rese conto che le persone della Rete, già impegnate nel lavoro e nei problemi della propria famiglia, trovano il tempo per preoccuparsi delle ragazze e dei ragazzi che vivono in un paese molto lontano.

Non possiamo nascondere che questo viaggio di due mesi attraverso la penisola italiana e il sud del Belgio ci ha stancato. Avremo voluto accettare tanti altri inviti: a Gorizia, Lecco, Brescia, Cassino, Sapri e tanti altri, ma era al di sopra delle nostre forze fisiche. E' ora compito delle persone che hanno ascoltato Maria Elena e Kenia, diffondere le loro testimonianze, i loro sorrisi, i loro silenzi, le loro incertezze e le loro lacrime, che hanno toccato il cuore di molte persone e ha permesso a tutti di rendersi conto di cosa è il Mojoca. Ora, per non rimanere sterili, tutte queste emozioni devono tradursi in organizzazione ed impegni.

Questo viaggio è stato per noi tre, che abbiamo vissuto per due mesi quasi in simbiosi, una scuola di vita molto esigente. Ho visto Kenia e Maria Elena maturare, diventare più sicure di se stesse, al punto di parlare senza paura a centinaia di studenti universitari o a responsabili politici. Hanno approfondito e affinato le loro analisi, stimolate dalle domande che erano loro rivolte durante i dibattiti. A Pinerolo, quando un assessore ha chiesto se i ragazzi di strada non sono un pericolo per la società, Maria Elena si è infiammata e ha risposto a lungo. Ha detto che sì, che i ragazzi di strada a volte rubano per mangiare perché non si può vivere solo di belle parole, ma che il pericolo vero in Guatemala, sono gli uomini armati che uccidono i giovani, i politici che si riempiono le tasche invece di fare gli interessi del loro popolo; le multinazionali che saccheggiano il paese, rubano le risorse minerarie, distruggono il paesaggio, privano centinaia di contadini dei loro mezzi di sussistenza; rovinano il suolo, le riserve di acqua e la salute pubblica. Dopo mi ha detto: avrei voluto dire tutto questo in italiano. Kenia da parte sua dimostrava un senso tagliente di umorismo. Nella conclusione di un dibattito con molti studenti, alla fine del quale molto distratti facevano rumore, rispose ad una insegnante che le aveva chiesto “che impressione hai dei nostri studenti?”: “Indimenticabile! Hanno ascoltato con tanta attenzione!”.

Questa esperienza ha senza dubbio arricchito le due ragazze cha hanno avuto il privilegio di rappresentare il Mojoca in Europa. Ha permesso loro di prendere maggior consapevolezza della loro missione in questa vita: per Kenia, diventare avvocato che difende i diritti delle donne maltrattate, dei bambini e dei giovani della strada; per Maria Elena, diventare psicologa e difendere i diritti del suo popolo Maya. Tutte e due di fatto, erano orgogliose della loro identità Maya.

Penso che i tre obiettivi del nostro viaggio in Europa, grazie alla collaborazione di centinaia di amici e amiche in Italia e in Belgio, siano stati raggiunti in misura soddisfacente:

1)     Far conoscere la condizione delle ragazze e dei ragazzi, soprattutto di strada, in Guatemala e nei paesi limitrofi dell’America Centrale. Questo obiettivo è stato in gran parte raggiunto nei numerosi dibattiti organizzati dai gruppi delle reti belga e italiana. L’Assemblea dell’ONU dei giovani a Terni ha consentito che questa informazione prendesse una dimensione mondiale. E’ stata  ampliata dalle interviste a giornali, riviste, radio e televisione. Spetta ora a noi, ai gruppi della Rete, trovare le vie per diffondere ogni volta di più la controinformazione sulla condizione delle e dei giovani in America Centrale.

2)      Ottenere un appoggio dei politici europei per difendere i diritti delle ragazze e dei ragazzi, particolarmente della strada, in America Centrale: in tutte le occasioni in cui abbiamo potuto far conoscere la situazione dei giovani a donne e uomini politici europei, abbiamo trovato la massima disponibilità a intervenire per difendere i diritti delle ragazze e dei ragazzi di strada e dei quartieri popolari. Personalità significative come la vice-Ministro Patrizia Sentinelli e membri dei consigli comunali importanti quali quelli di Firenze e di Liegi, si sono impegnati non solo nel far votare un ordine del giorno in difesa di queste e questi giovani, ma anche di interessare le istituzioni nazionali ed internazionali in questa difesa. Anche i documenti finali dell’assemblea dell’ONU dei giovani, sono utili per difendere il popolo della strada . Spetta ora a noi allargare questa rete di sostegno, sia attraverso le “Associazioni Internazioni di Difesa delle Ragazze e Ragazzi di Strada”, sia inviando regolarmente a donne e uomini che hanno responsabilità politiche in Europa, una informazione sul rispetto dei diritti umani nelle strade dell’America Centrale e richiedendo il loro intervento in caso di necessità.

3)      Rafforzare i legami di amicizia con i gruppi delle reti europee. Credo che anche questo obiettivo sia stato ampiamente raggiunto. Le testimonianze, la sola presenza di Kenia e di Maria Elena, ha suscitato in tutte le persone che hanno incontrato, simpatie e voglia di appoggiare maggiormente il Mojoca. Grazie a questo impegno sono sorti nuovi gruppi a Catanzaro, Catania, Lucca, Bruxelles e anche in Germania. Finora si tratta di promesse. Chiedo a tutti i gruppi già consolidati di appoggiare queste nuove speranze. Non sappiamo ancora se il lavoro di tanti in questi mesi ci permetterà di trovare le risorse economiche che permettano a Kenia, a Maria Elena e a tutte le loro compagne e compagni della strada di realizzare i loro sogni e di essere protette contro le tante violenze che le minacciano ogni giorno. Il loro futuro dipende anche da noi.

Alla fine di un dibattito a Caprarola, un partecipante mi chiese due parole di speranza. E a Roma mi chiesero se era possibile un cambiamento in Guatemala. Io risposi indicando Maria Elena e Kenia: qui stanno le parole di speranza, qui c’è un cambiamento che già è iniziato. Quando un ragazzo o una ragazza di strada, che vive nel disprezzo, nella negazione di tutti i suoi diritti compreso quello alla vita, che è considerata come un oggetto, non come persona umana o come cittadina; quando una ragazza che ha introiettato questo disprezzo e crede che non uscirà mai dalla strada, si alza, prende la parola, rivendica i suoi diritti, si unisce con altre e altri per difendere la propria dignità, si preoccupa della sorte di altri giovani del proprio paese e di tutto il mondo, allora il cambiamento è già in marcia. La storia non è finita.

Gerardo Lutte