memorie + Maurizio + 2007 maggio, Giuseppe Fulco

Sicuramente ci sono molte persone che potrebbero fare un ritratto di Maurizio molto meglio di me che ho avuto il piacere di conoscerlo e di viverci a stretto contatto nel mio primo viaggio in Guatemala. Un’esperienza indimenticabile di cui conservo gelosamente tantissimi bei ricordi, molti dei quali sono legati proprio alla sua figura.

Inizialmente si presentò in modo brusco, sembrava scocciato ed apatico di far parte del gruppo di studenti di psicologia che per un mese e mezzo avrebbe svolto un’attività di volontariato al Mojoca sotto la supervisione di Gerardo.

Più tardi capii che la sua non era affatto indifferenza e non era seccato dalla compagnia, anzi, al contrario era il primo a fare gruppo, a coinvolgerti nelle cose che si facevano e perché no, al bisogno, anche ad essere protettivo.

Giorno dopo giorno che andavo con Maurizio e gli operatori del Mojoca per le strade di città del Guatemala ho potuto fare la sua amicizia: lui aveva già conosciuto la dura realtà della strada sia attraverso il suo precedente viaggio in Perù sia per la vasta letteratura che aveva del fenomeno ed ecco perché nelle prime fasi del nostro viaggio lo avevo visto un po’ più distante rispetto all’atmosfera paradossale che si respirava nel nostro gruppo (fatta di ansia ed al contempo di ilare superficialità).

Maurizio stava semplicemente preparandosi a dare il massimo come di fatto fece in tutti quei giorni!

A differenza di molti altri, lui non era andato in strada perché andava di moda, per vantarsene, o altro, ma soltanto perché credeva fermamente in un altro tipo di vita, più giusta, all’insegna della solidarietà e della fratellanza.

La cosa che mi ha impressionato di più di lui è che, oltre ad essere un viaggiatore nato, sapeva muoversi per le difficili strade del Guatemala senza difficoltà. Ricordo che diceva di “sentire l’energia che scorreva nella vita di Strada” e che ciò gli piaceva moltissimo, gli dava la carica.

E’ questa la ragione che mi fa dire che era l’unico del gruppo degli studenti che nel complesso lavoro di strada poteva stare tranquillamente al ritmo di grandi operatori che onorano il Mojoca, come ad esempio Renè, Paty, Pocys o Mayra.

Non potrò mai dimenticare le mille volte che in vari modi mi ha aiutato a superare il difficile impatto con la crudezza della vita di strada, le risate che mi ha fatto fare con le sue imitazioni di ogni singolo membro del nostro gruppo e dei personaggi storici del Mojoca, il sostegno che mi ha dato in altri momenti difficili della mia vita.

Non potrò mai dimenticare il suo sincero Rispetto per la Cultura ed il Popolo ospitante. Per me è stato come un generoso insegnamento che, dopo quei giorni intensi vissuti insieme, ho continuato a portare con me in ogni luogo visitato e con ogni persona che mi ha accolto.

Maurizio, ovviamente, non era un superuomo, perché come tutti aveva le sue fragilità, i suoi dubbi ma anche le sue poche, ferme, certezze.

Con lui potevi parlare di tutto anche se eri in disaccordo. A volte quando qualcosa non gli stava bene si arrabbiava, proprio come ogni essere umano, ma aveva la grande (rara) qualità che potevi dirgli le cose che pensavi a viso aperto e senza remore.

L’ultima cosa che voglio condividere con chi ha conosciuto questa valorosa persona ma, forse, ancor di più, con chi non lo ha conosciuto, è un ultimo messaggio di speranza che ci ha lasciato e che ho sempre ritenuto indispensabile per il difficile lavoro che cerchiamo di compiere attraverso la Rete e col Movimento.

Intendo “compartire” la sua capacità di andare oltre le parole, oltre le frasi altisonanti, fino ad arrivare a quel senso pratico di incarnare nel proprio essere gli ideali per cui ci si batte.

Auguro a tutti noi, quindi, di potere un giorno fare come Maurizio che parlava poco di amicizia liberatrice, (anzi spesso non ne parlava affatto), poiché concretamente t’invitava nella sua casa, ti ospitava alla sua tavola, ti dava una pacca sulla spalla per tirarti su. Tra il “dire” ed il “fare” non era mai in debito!

Grazie di tutto, caro Maurizio, ti ricorderemo sempre con grande affetto sperando che ancora una volta ci sarai tu ad “accompagnarci” lungo questa difficile Strada che nel tuo ricordo continueremo a percorrere.

Giuseppe Fulco