15 luglio 2017 -  intervento letto alla celebrazione

GRAZIE FRATELLO, AMICO, COMPAGNO GIOVANNI FRANZONI

 

AMICHE ED AMICI RIUNITI IN QUESTA ASSEMBLEA PER L’ARRIVEDERCI A GIOVANNI FRANZONI.

 

Dal Guatemala, con le ragazze e i ragazzi di strada, siamo presenti con il cuore, in questa assemblea in cui ricorderemo un fratello amato, che ci ha guidato, soprattutto con il suo esempio, nel tentativo di convertire la Chiesa cattolica nel vangelo di Gesù.

 

Ho incontrato per l’ultima volta Giovanni alla fine del mese di maggio di quest’anno.

Ci siamo abbracciati più a lungo del solito, coscienti che alla nostra età, per lo stato di salute, poteva essere l’ultimo abbraccio. Nell’ultimo incontro Giovanni era più affettuoso del solito e aveva ringraziato con tenerezza Kenia, la mia accompagnatrice.

 

2017 luglio 15 - intervento letto alla celebrazione

 

Ho conosciuto Giovanni all’inizio degli anni ‘70.

 

Avevo apprezzato molto la sua lettera pastorale “LA TERRA È DI DIO”, che avevo letto, alla luce delle notte, nella nostra Comunità di Prato Rotondo: una lettera contro la speculazione fondiaria ed edilizia alla quale partecipavano ordini religiosi ed il Vaticano, tramite la “Società immobiliare”.

 

Ho partecipato all’assemblea di fondazione della nostra Comunità di base.

 

Come voi qui presenti, ho camminato con Giovanni durante tutti questi anni.

 

Mi ricordo in particolare il nostro incontro in Nicaragua dove abitavamo nella stessa casa, in un quartiere popolare.

 

Vivendo in America Latina, ho visto quanto la lettera pastorale di Giovanni sulla Terra, come bene comune di tutte le donne e di tutti gli uomini, fosse ancora di bruciante attualità in questo continente, dove la terra è stata rubata alle comunità indigene. Qui il furto della terra non è solo l’impossibilità per i poveri di vivere in un'abitazione decente, ma anche la negazione del Diritto alla vita.

 

Giovanni ha appoggiato molto il nostro movimento dei giovani di strada del Guatemala, nel quale vedeva un'estensione dell’azione sociale della comunità tra i più poveri di un altro continente.

 

Ha sempre accolto con affetto le ragazze del MOJOCA che partecipavano alla condivisione del pane in comunità.

 

Sorelle e fratelli, oggi è il giorno del pianto, del dolore, dell’addio.

Ma anche il momento di riprendere l’impegno di amore, di Giovanni, che sempre sarà presente in mezzo a noi, nelle nostre lotte per la giustizia e l’amicizia.

GRAZIE FRATELLO, AMICO, COMPAGNO GIOVANNI

 

Gerardo Lutte