memorie + Karlita + 2006 aprile 2 estratto da testimonianza di Gerardo

Care amiche ed amici delle ragazze e ragazzi di strada,

ieri sera, domenica 2 aprile, la nostra cara amica Karlita ha cessato di vivere. Molte e molti di voi che sono andati in Guatemala si ricorderanno di lei, piccola donna di 25 anni che ne pareva dieci di meno, allegra, chiacchierona, espansiva. Da tre anni aveva un figlio, quasi più alto di lei, che aveva chiamato Gerardo. Tornata in strada l'aveva affidato a Mayra. Da tempo era ammalata e dieci giorni fa ero andato con Mayra a cercarla in uno dei posti più squallidi della capitale, El Hoyo (il buco) della Terminal. Li abbondano le cantine, i bordelli, dove si offrono alcool di pessima qualità e ragazze, anche minorenni che vedi aspettare i clienti. Un bimbo nelle braccia, Karlita non faceva questo mestiere. Mendicava per vivere, pagarsi un letto nel retrobottega di una cantina, bere per dimenticare. Non fu facile trovarla perché la padrona della cantina, che non voleva perdere una fonte di guadagno, diceva che se ne era andata. Finalmente siamo riusciti a parlare con lei e Karlita è stata immediatamente d'accordo di trasferirsi nella casa "8 marzo". Vi è rimasta solo tre giorni perché stava molto male e abbiamo dovuto trasportarla in un ospedale. Quando andavamo a trovarla diceva sempre che voleva tornare a casa, la sua casa, la casa 8 marzo. Tornerà nella casa della tredicesima strada dove faremo la veglia funebre. E domani l'accompagneremo al cimitero. Anche per Karlita la casa è stata aperta troppo tardi, ma speriamo che salverà la vita di mole altre.

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Gerardo