memorie + Dionisio + 2005 marzo 2 - estratto dalla lettera di Gerardo

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La violenza che si esercita in modo particolare contro le donne non è diminuita, come non è diminuita la disoccupazione e la povertà. Nella lotta contro la violenza il governo reprime soprattutto le bande giovanili  senza che nessun sforzo sia fatto per offrire ai giovani una possibilità di lavorare. Questa violenza non risparmia i giovani di strada. Nella lettera di febbraio, abbiamo parlato della morte di Dionisio, giovane del Movimento che era assistente del laboratorio di falegnameria ed era nella fase del processo di reinserimento. La sua memoria è stata ricordata durante una settimana intera. Il mercoledì, 80 giovani, convocati dal movimento, si sono radunati nel locale disabitato e buio, dove si entrava da un buco piccolo vicino al suolo, per parlare di lui e pregare per lui. E il venerdì pomeriggio, al posto del ballo previsto dopo l’inaugurazione dell’anno sociale, abbiamo concelebrato l’eucaristia con padre Martin, il nostro presidente. Sull’altare ci disse Martin, al posto di una croce c’era l’immagine del crocefisso: la foto di Dionisio. Molte ragazze e ragazzi presero la parola per ricordare il compagno scomparso. Jennifer, la sua compagna, vedova a 17 anni, era presente con la loro figlia. Piangeva disperata, ma allo steso tempo esortava le sue compagne e compagni di strada  a seguire l’esempio di Dionisio.  Grande fu per Jennifer la tentazione di tornare alla strada e alla droga, ma il sostegno del movimento le ha permesso di continuare il suo compito di formazione delle ragazze di strada. Suo fratello Jasdon è uscito dalla strada e vive ora con lei affinché non si ritrovi sola con sua figlia per la notte.

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Gerardo