lettere + 2017 gennaio 9, Roma

 

Prima de lasciare Roma e l’Italia per andare in Guatemala passando per il Belgio, vi voglio inviare un affettuoso saluto e dirvi la gioia che mi avete dato partecipando all’incontro organizzato dal comitato di gestione di Amistrada a Roma, o venendo da lontano (Parma, Pinerolo, Gorizia, Napoli, Formia) a trovarmi a casa, o comunicando con noi per whatsapp, skype, FB o posta elettronica.

 

Sono sempre contento di avere vostre notizie, di incontrarvi, di veder crescere i vostri figli.

A volte, questi incontri permettono di condividere preoccupazioni o dolori quando una od uno di voi perde una persona cara, si ammala o perde il lavoro.

La nostra rete è veramente una rete di amicizia!

Ogni volta che torno, constato il deterioramento della situazione in Italia e della città di Roma.

In periferia aumenta la sporcizia e il Lungotevere alla Magliana è diventato un immondezzaio pieno di topi. E questa è solo un’immagine della condizione sociale.

Anche qui c’è gente che ha fame.

Anche qui si vede il deterioramento del sistema della sanità.

Anche qui aumenta la disoccupazione.

Poco prima di Natale, 1.600 persone che lavoravano nel call center Alma Viva che oggi sarebbe meglio chiamare Alma morta, hanno perso il loro lavoro.

Una coppia lavorava in questa impresa e da un giorno all’altro si ritrovano senza lavoro e non sanno come faranno a mantenere i loro figli.

 

Sono impressionato dalla disinformazione diffusa dai mezzi di comunicazione, in particolare, dalle reti televisive.

Quasi tutta l’informazione era concentrata sugli attentati terroristici a Berlino od Istanbul.

Però abitualmente non si è cercato di spiegare le cause di questi attentati orrendi.

Non parlavano del terrorismo dell’imperialismo occidentale in Medio Oriente ed in Africa.

Non parlavano delle crudeltà del sistema capitalista mondiale con le sue delocalizzazioni che privano tanti cittadini del loro lavoro.

on spiegavano che i soldi dello Stato, ossia i nostri soldi, serviranno di nuovo a pagare i debiti delle banche, ossia di imprese private.

ono soldi in meno per la scuola, la sanità, l’assistenza agli anziani, ai disoccupati, ai rifugiati.

 

Questa manipolazione delle informazioni intrattiene un clima di paura, di diffidenza verso gli stranieri, serve a farci accettare una società sempre più militarizzata, uno stato sempre più poliziesco dove sarà sempre più difficile difendere i diritti dei lavoratori e dei cittadini.

 

Voi non vi lasciate imbrogliare, siete coscienti perché da tempo siete impegnati per cambiare la società e lottare contro le ingiustizie.

 

Nel Belgio parteciperò ad una giornata di studi sull’economia solidale. E’ una iniziativa della nostra rete di amicizia. E’ un tema che ci immerge nel cuore dell’esistenza umana. I rapporti tra le persone e i gruppi umani.

L’economia è una parola composta da due parole greche: “ecos” che vuol dire casa o bene di famiglia e “nomia”, la regola, la norma.

L’economia è il modo con cui si dispone dei beni di famiglia, molto spesso scarsi, al limite della sussistenza, per coprire le necessità di una persona o di un gruppo di persone.

Il termine solidale è la trasposizione a livello dei gruppi umani della parola “solida” che indica la capacità di un materiale di resistere ad una tensione, ad un peso. Resistenza che proviene dal fatto che il materiale è composto da particelle uguali e compatte.

L’economia solidale implica quindi i concetti di uguaglianza, condivisione, coesione, partecipazione, autogestione, parità dei diritti, rispetto dei mezzi di sussistenza, dell’ambiente, della terra.

A livello planetario, l’economia solidale è quella che considera l’umanità come un'unica famiglia che dovrebbe sussistere grazie ai beni comuni: la terra e il cosmo.

 

La sua antitesi è l’economia oggi dominante, quella della decomposizione sociale, della disuguaglianza, della violazione dei diritti umani, dell’ingiustizia, della povertà e miseria della maggior parte dell’umanità, della guerra.

E’ l’economia del capitalismo mondiale delle grandi banche speculative, delle multinazionali, dei governi predatori e, in primo luogo, quello degli Stati Uniti.

E’ una economia di morte dell’umanità e del nostro pianeta.

Voi avete scelto la vita, avete scelto la condivisione e l’amicizia.

Siete donne e uomini con una coscienza planetaria.

Vi sentite responsabili non solo di voi stessi o della vostra famiglia, ma anche dei bambini e delle bambine di strada che vivono a 10 mila chilometri da voi. Vi sentite responsabili di tutta l’umanità.

In molti altri paesi ho conosciuto persone come voi, associazioni come quelle di cui fate parte.

E questo mi dà non solo la speranza ma anche la certezza che il progetto di vita sarà più forte del progetto di morte e che l’odio sarà vinto dall’amore.

 

Il Mojoca è un progetto di amicizia.

Il 2017 sarà difficile perché abbiamo perso, già l’anno scorso, una sovvenzione di più di 50 mila euro di una associazione che ci ha aiutato durante 10 anni.

Poi l’euro perde sempre più valore nei confronti del dollaro.

Il presidente di Amistrada mi ha detto che lanceranno prossimamente la campagna straordinaria di raccolti fondi per il Mojoca.

Vari di voi hanno già reagito con iniziative di solidarietà.

In Guatemala dovremo anche intensificare i nostri sforzi per aumentare la produttività dei nostri laboratori di avviamento al lavoro e della produzione e cercare risorse nel paese.

 

Grazie amiche e amici.

 

Con Quenia, senza la quale non potrei più viaggiare e lavorare, torneremo all’inizio di maggio per un soggiorno più lungo e spero poter fare almeno qualche viaggio al Sud e al Nord. Naturalmente, parteciperemo all’assemblea generale di Amistrada.

 

Un affettuoso abbraccio di amicizia,

Gerardo