lettere + 2010 novembre 23

 

Care amiche ed amici delle ragazze e ragazzi di strada,

non pensavo di mandarvi un’altra lettera prima della partenza per il Guatemala martedì prossimo, ma una telefonata di un’amica del gruppo di Milano mi ha deciso a farlo.

Domenica scorsa, mentre si svolgeva l’ultima cena con Mirka e Renè del MOJOCA, questa mia amica mi ha detto che le rincresceva non aver partecipato all’assemblea e che aveva deciso, dopo aver letto le riflessioni di Nino e le mie sull’assemblea e le difficoltà finanziarie del MOJOCA, di aumentare del 25% la sua partecipazione annuale e si scusava di non avere la possibilità di fare di più.

Ho riflettuto a lungo su questa telefonata che mi ha emozionato perché era la prova della autenticità dell’amicizia delle socie e soci, sostenitrici e sostenitori di Amistrada.

L’amicizia non è elemosina ma solidarietà e condivisione e questa amica ci indica in modo corretto di reagire a quello che si chiama “crisi finanziaria mondiale” ossia di questo incremento dell’iniqua ripartizione delle ricchezze che fa pagare alle classi popolari e medie le speculazioni delle banche

Molte persone reagiscono a questo impoverimento con l’individualismo, cercando di salvarsi senza pensare agli altri.

Così i padroni del mondo continuano indisturbati a spingere nella miseria masse sempre più grandi, a restringere i diritti delle persone e le loro risorse, come avviene specialmente nei giovani e nelle donne.

Solo una forte reazione collettiva potrebbe cambiare il senso della storia

L’aumento del contributo di questa amica, che si scusava di non poter dare di più, è importante per il significato che riveste.

Gesù aveva sottolineato che la vedova che dava il poco del suo necessario dava molto di più dei ricchi che davano solo una piccola parte del loro superfluo.

Mi ha molto incoraggiato questa telefonata perché due notizie avevano aumentato le mie preoccupazioni.

La conferma da parte di una associazione dell’impossibilità di darci 15.000 euro promessi e l’approvazione da parte del parlamento della proposta del governo di ridurre ulteriormente da 400 a 100 milioni di euro l’importo del 5x1000 devoluto alle associazioni come la nostra.

Non sarà facile per me il compito di far ridurre di un terzo almeno il preventivo del MOJOCA per il 2011, ma sarà necessario farlo.

 

Questa lettera ha lo scopo di lanciare un dibattito in Belgio ed in Italia sulle misure da prendere affinché il MOJOCA abbia le risorse necessarie per continuare il suo servizio alle bambine, bambini e giovani di strada.

 

Un’amica mi diceva che bisognava scegliere le priorità e sacrificare i programmi meno importanti, sostenendo ad esempio le bambine ed i bambini.

Abbiamo ragionato insieme e visto che, per aiutare veramente le bambine ed i bambini, era necessario che le madri fossero formate per educarli bene, che dovevano studiare, avere un mestiere, una camera dove dormire, le cure necessarie per la salute mentale e fisica, l’appoggio giuridico per ottenere i documenti di identità, abbiamo constatato che non era possibile sopprimere neanche un solo dei nostri programmi e alla fine ci siamo trovati d’accordo su questo.

Già due anni fa la rappresentante di una associazione internazionale mi aveva detto una cosa simile, proponendo di chiudere la casa otto di marzo e quella degli amici.

Ma chi di noi avrebbe il cuore per buttare nella strada bambine, bambin,i giovani madri e ragazzi che ne erano usciti?

Non è questa la soluzione.

In Guatemala si dovrà razionalizzare la nostra organizzazione, non assumere più lavoratori del necessario, unire tutte le forze affinché l’impresa di strada possa funzionare e fornire nuove risorse.

Le ragazze e ragazzi delle case dovranno cercare i mezzi di sussistenza, per esempio con la fabbricazione e vendita di prodotti alimentari, di detersivi, di oggetti che si vendono nel periodo di natale, di pasqua o della festa dei morti.

 

E noi che cosa possiamo fare?  Non possiamo contare troppo con un aumento del impegno dei nostri gruppi e delle persone che fanno parte della rete perché già fanno tutto ciò che possono.

 

Io farei solo qualche riflessione:

 

Cercare contributi mensili piccoli, 5, 10, 20 euro, ma constanti, chiedendo alla propria banca di fare un ordine permanente a favore di Amistrada.

In Belgio ricorrono spesso a questo strumento.

Ho visto che nel corso degli anni alcuni aumentano nella somma mensile.

Jacqueline mi raccontava che Claudia, una amica che fa parte del suo gruppo di danza, aveva aumentato da 5 a 25 euro il suo contributo mensile quando aveva trovato un lavoro meglio pagato.

 

In molti dei nostri gruppi non ci sono giovani.

Penso si dovrebbe tentare di formare gruppi giovanili totalmente autonomi che possano usare mezzi della propria cultura: sms, social network come Facebook…

 

Le mie proposte non sono granché ed è per questo che chiedo il contributo di tutte e di tutti. La prossima lettera sarà dalla strada.

 

Un forte abbraccio, Gerardo.